20070801

libera chiesa in libero stato

Lo Stato Vaticano riceve forniture idriche a carico dello Stato Italiano, come segnalato nei Patti Lateranensi:

« L’Italia provvederà, a mezzo degli accordi occorrenti con gli enti interessati alla Città del Vaticano un’adeguata dotazione d’acqua in proprietà »
(Patti Lateranensi, art. 6)

La diatriba è sorta poiché il Vaticano si rifiuta di pagare le bollette per le forniture idriche accessorie legate non solo all'acqua consumata, ma più in generale all'allacciamento idrico, come ad esempio la manutenzione della rete fongaria o la gestione delle acque di scarico. Nel 1999 l'azienda municipalizzata ACEA richiese pubblicamente il risarcimento per 20 anni di servizi non pagati, circa 50 miliardi di vecchie lire, approssimativamente 25 milioni di euro. Il Vaticano si rifiutò di pagare il servizio sfruttando il suo satus di nazione a tutti gli effetti. Non ha infatti ritenuto di dover render conto per un servizio che era stato erogato da un'azienda italiana, e quindi straniera.
Il fatto che la finanziaria per il 2004 contenga una voce relativa ai 25 milioni di euro da versare all'ACEA per i liquami arretrati è un altro elemento che aizza la polemica. Una parte della società civile si sente offesa per la decisione del governo di farsi carico di queste spese extra. Attualmente non risulta che il Vaticano abbia deciso di pagare i servizi forniti.




Però risulta che bisogna chiedere a loro un aiuto perché dicano che non pagare le tasse è peccato

mah....

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